Mi manca... mi manca il non alzarmi presto la domenica per andare a messa da lui... mi manca ascoltare le sue parole e uscire dalla chiesa più leggera e con tanta voglia di fare senza il peso del senso di colpa... mi manca il suo modo di parlarci del sogno di Gesù... mi manca...
Luca 2,41-52
Oggi ci viene
proposta la famiglia di Nazareth, la Santa Famiglia come modello delle nostre
famiglie. Ma se ci pensate bene la famiglia di Nazareth è una famiglia un po'
strana.
C'è un padre
che non è padre, una madre che è vergine, dei fratelli e delle sorelle che non
sono fratelli e sorelle, dei genitori che perdono il figlio per tre giorni (da
denuncia al telefono azzurro), un ragazzo che a dodici anni, dice: "Io
devo occuparmi delle cose del Padre mio...", quando diventa più grande, se
ne va di casa, la sua famiglia, la madre, i fratelli, (il padre, forse, non c'è
più) - secondo il Vangelo di Marco - vanno a cercarlo perché pensano che sia
diventato matto! Più che un modello sembra una famiglia un po' scombinata...
Eppure questa
situazione può aiutarci a capire qualche cosa del mondo che viviamo!
Perché oggi -
se vi guardate in giro - abbiamo tanti modelli di famiglia. Ci sono famiglie
composte da una persona sola - magari - anziana; ma anche dei giovani (ne
conosco più d'uno). Ci sono delle famiglie che si sono sposate in chiesa, ma
altre solo al comune; un tempo venivano chiamati... (un tempo lontano, per
fortuna) "pubblici concubini". Ci sono... (e sono ormai tantissime) coppie
che non si sposano affatto. C'è chi si sposa una, due, tre volte. Ci sono figli
che hanno solo il padre, solo la madre. Ci sono figli che hanno due o tre padri,
due o tre madri e parecchi nonni. Ci sono persone dello stesso sesso che
pensano di formare una famiglia... due donne o due uomini che vivono insieme
nella stessa casa e allora qual è il modello di famiglia? Cosa c'è da pensare?
Potremmo dare
un consiglio alle autorità della Chiesa e anche alle autorità civili, ma non abbiamo
questa possibilità, non ci ascolta nessuno, allora ce lo diamo tra noi un
consiglio!
La prima cosa
da fare - per quello che ho capito io - è rinunciare alla volontà di onnipotenza.
Il mondo è quello che è, non quello che vorremmo che fosse: non segue schemi,
principi assoluti. Ci sono tante situazioni diverse. Ci sono tante persone, una
diversa dall'altra e, allora, se non volete accontentarvi... (ma forse
basterebbe) della frase di un film, ormai di qualche anno fa che diceva:
"Basta che funzioni". Se funziona, nel senso migliore del termine,
che cercate d'altro?
Ma se non
volete fermarvi qui, potete pensare che quello che è importante nella vita familiare...
- comunque sia combinata - è il rispetto, la tenerezza, l'attenzione dell'uno
verso l'altro, la capacità di comprendersi, di ricominciare quando le cose non
funzionano troppo bene, di essere attenti a quello che ci capita intorno, di
tentare di camminare insieme, di condividere la vita.
Quello che
conta è il singolo uomo, la singola persona. Quello che conta è la loro voglia
di vivere... di vivere con pienezza, di vivere l'amore: in fondo è quello che
ci ha detto Gesù!
Il suo
insegnamento fondamentale - per quello che ho capito - è che "non è l'uomo
fatto per il sabato, ma il sabato per l'uomo".
Le
tradizioni, le istituzioni, i principi, le regole, i modelli servono per l'uomo
e, quando questi modelli non possono essere realizzati, quello che conta è
l'uomo!
La sua
volontà di vivere, la sua capacità di amare e allora (se posso darvi un
consiglio) guardate con tenerezza e, se potete, date una mano. Una mano a chi è
solo. Una mano a chi è separato e - magari - vive con difficoltà. Una mano, con
particolare tenerezza, ai bambini che - magari - sono sballottati da un posto all'altro,
che hanno difficoltà a relazionarsi con gli adulti.
Guardate con
tenerezza i ragazzi che vivono senza sposarsi... a volte c'è più amore lì che
in altre parti. Guardate con tenerezza due coppie di donne o di uomini che
cercano di fare una famiglia e si vogliono bene. Non è l'amore il fondamento
della famiglia? E se c'è amore che cerchiamo di più?
II Signore ci
aiuti.
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