martedì 1 marzo 2011

Lettera all'"onorevole" Presidente

Oggi a scuola abbiamo ricevuto questo comunicato stampa scritto dal presidente dell'ASAL (associazione delle scuole autonome del Lazio). 


On. Presidente del Consiglio,
Ieri, durante il congresso dei Cristiano riformisti, Lei ha detto testualmente: “Per questo, concretamente, crediamo nell’individuo e riteniamo che ciascuno debba avere il diritto di realizzare se stesso, di aspirare al benessere e alla felicità, di costruire con le proprie mani il proprio futuro, di poter educare i figli liberamente e liberamente significa non essere costretto a mandarli a scuola in una scuola di Stato dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi che sono il contrario di quello che i genitori vogliono inculcare ai loro figli educandoli nell’ambito della loro famiglia”.
Come genitori, docenti, dirigenti della scuola pubblica statale sentiamo il dovere di dirLe che noi lavoriamo nella scuola statale e scegliamo la scuola statale per i nostri figli proprio affinché nessuno inculchi alcunché ai nostri ragazzi, ai nostri studenti. Al contrario educhiamo ed insegniamo affinché ognuno di loro abbia gli strumenti per scegliere autonomamente i propri valori ed elaborare le proprie idee.

Roma, 27 febbraio 2011
                                                IL PRESIDENTE DELL’ASAL Paolo Mazzoli


Sottoscrivo. 

4 commenti:

  1. sottoscrivo anch'io. poche ma chiarissime parole.
    quello che il governo Berlusconi ha fatto a favore delle scuole private togliendo mezzi alla scuola pubblica non fa che ricadere sulle famiglie, già penalizzate dalla mancanza di sostegni ed aiuti adeguati. purtroppo tanti genitori sono costretti a pagare di tasca loro i disservizi delle scuole pubbliche, così come tanti bravi insegnanti (e io sono sicura che sono la stragrande maggioranza) non possono portare avanti il loro lavoro come meritano. io quella frase la gireri al contrario: chiunque dovrebbe avere il diritto di iscrivere il proprio figlio in una scuola pubblica, e di ricevere da essa un servizio degno di quel nome.
    infine, ma che presidente del consiglio è quello che disprezza la scuola del paese che egli stesso governa? possibile che nessuno se ne renda conto?
    concludo proponendo la lettura di questa pagina:
    http://www.19luglio1992.com/index.php?option=com_content&view=article&id=662%3Adiscorso-di-piero-calamandrei-in-difesa-della-scuola-nazionale&catid=20%3Aaltri-documenti&Itemid=43

    RispondiElimina
  2. questo uomo è pericoloso, diffonde, così, silenziosamente, idee e modelli di vita aberranti...poi ci ride su, noi dimentichiamo e poi lo rivotiamo

    RispondiElimina
  3. Anche io sottoscrivo. Viva la scuola pubblica. E anche la sanità pubblica.

    RispondiElimina
  4. Mi domando: perché, perché si è creata questa inutile guerra? Perché, come in tutti i paesi civili non può esserci spazio per tutti? Guardate che le uniche scuole non pubbliche a beneficiare dei fondi sono le scuole cattoliche. Perché le altre (scuola libertarie, steineriane, familiari) sono costrette a pagare la loro autonomia a suon di soldoni presi dalle tasche delle famiglie, le quali pagano la scuola dei figli 3 volte: quella pubblica sotto forma di tasse, quella privata per gli sgravi di cui non ususfruiscono e, infine, la loro, per avere il privilegio di una scelta libera. Già sancita dalla Costituzione.

    RispondiElimina